Common come acronimo di comunità monitoranti
Common è l’iniziativa del Gruppo Abele, sostenuta anche da Libera contro le mafie e dal Master multi-ateneo in Analisi, Prevenzione e Contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, che vuole offrirsi come casa per quei cittadini che si uniscono per dare forma a pratiche, strategie e realtà di prevenzione civica del malaffare: le comunità monitoranti, di cui il nome è anche l’acronimo.
A differenza di altre realtà simili, Common mette al centro non le competenze tecniche (il monitoraggio civico), quanto l’azione diffusa di molti (la cittadinanza) organizzati in forme di comunità (monitorante), a cui lo staff presente al Gruppo Abele offre empowerment, accompagnamento, orientamento.
Common è quindi parte integrante dell’area Università della Strada, perché si offre come strumento di educazione permanente di giovani e adulti e di costruzione di gruppi di pratiche che mettono in campo un peculiare modello di partecipazione civica in forme comunitarie: la tutela del patto sociale dalle logiche opache.
Common come “cum-munus” e “creative commons”: luogo per lo scambio e la condivisione libera di saperi ed esperienze contro il malaffare
Common richiama il cum-munus, ossia il luogo dello scambio di conoscenze volte alla costruzione della cultura per l’integrità, e i creative commons, quei saperi condivisi finalizzati al comprendere come lottare, da cittadini, contro il malaffare.
Ecco perché organizziamo e promuoviamo (a livello nazionale, settoriale e territoriale) le cosiddette Scuole Common: momenti di empowerment della società civile e condivisione di esperienze utili ad acquisire e affinare gli strumenti concreti che la legge di prevenzione della corruzione 190 del 2012 pone in capo a noi tutti.
Qui trovi una rassegna delle scuole e delle iniziative finora svolte.
Se vuoi organizzare una Scuola Common sul tuo territorio o un’iniziativa di empowerment scrivi a: formazione@gruppoabele.org.
Proponiamo anche laboratori diffusi, per luoghi educativi e non, volti alla promozione della cultura dell’integrità. Cercali nel Catalogo di Università della Strada.
Common come “commons”: tutela dei beni comuni
Common è finalizzato a progettare e pensare insieme a come tutelare concretamente i beni comuni, appunto i commons, dagli abusi della corruzione e dei clientelismi, i quali distruggono l’economia, il merito ma anche il sistema di welfare e i diritti di chi fa più fatica.
Siamo protagonisti o partner di progettazioni finalizzate alla cura, attraverso la promozione della trasparenza, di particolari ambiti del bene comune, tra cui:
- i beni confiscati. Supportiamo Confiscati bene 2.0, portale della trasparenza collaborativo promosso da Libera e Ondata, nell’acquisizione, da parte dei territori di Libera, degli strumenti di monitoraggio, attraverso Scuole Common locali e settoriali.
- gli appalti e i beni archeologici. Siamo partner del progetto Integrity pact Sibari, di Actionaid Italia, finalizzato ad attivare un patto d’integrità sui fondi per la ristrutturazione del museo di Sibari.
- i fondi coesione europei. Sosteniamo il progetto ministeriale A scuola di Opencoesione. Supportiamo nella formazione le associazioni che aderiscono al progetto e accompagniamo le scuole del territorio piemontese che vi partecipano.
- la salute. Partecipando alla rete Illuminiamo la salute, promuoviamo un mondo socio-sanitario libero da corruzione e mafie.
Inoltre, offriamo supporto ai campi di E!state Liberi, organizzandone alcuni specificatamente dedicati al tema monitoraggio civico. Ne abbiamo da Nord a Sud: cercali nel catalogo.
Stiamo anche lavorando a un grande progetto europeo Erasmus plus che internazionalizzi il modello di Common, con altre otto associazioni internazionali. Presto novità.
Common come “common people”: azione delle persone comuni
Common è progetto utilizzabile da chiunque: ciascuno, senza essere un eroe, può farsi attivatore di comunità monitoranti, invertendo l’attenzione posta quasi unicamente alle storie di corrotti e corruttori, e incoraggiando piuttosto l’impegno delle persone comuni contro il malaffare.
Ecco perché abbiamo elaborato un modello teorico-pratico di riferimento, bussola Common, contenuto in Anticorruzione pop (Vannucci, Ferrante; Edizioni Gruppo Abele 2017), che ha permesso la nascita di diverse esperienze territoriali.
Scrivi un commento