.

Pubblichiamo l’articolo di Angelo Ferrara, Presidente del Circolo Legambiente Costa Etrusca.

Mettere in campo fattori di resilienza e prevenzione per Cecina e Comuni costieri.

Il costo ecosistemico del porticciolo di Cecina ricadrà sui cittadini cecinesi, toscani ed italiani, perché infine saranno loro, nell’ordine di cui sopra, a doversi far carico e pagare per  una scelta egoistica, megalomane ed economicamente insostenibile come  dimostrano concretamente le problematiche intorno al porto fin qui avvenute; una scelta fatta da  poche persone a cui gli Amministratori  comunali, provinciali e regionali non hanno saputo costruttivamente opporsi.

Le ultime vicende giudiziarie non fanno che confermare quanto sopra, e si corre il rischio di continuare ancora per anni ed anni a rincorrere un sogno fallimentare.

Quali sono gli effetti delle scelte portate avanti finora:

  1. Paralisi dell’area del porto ed attigua
  2. Elevato rischio idrogeologico per l’abitato di Marina di Cecina per la mancata realizzazione dei 200 metri di argine sinistro del fiume(dal ponte di via Volterra alla foce, costo preventivato circa 700.000 euro ) (vedi nota 1) mentre dal ponte di via Volterra fino alla via Aurelia l’argine é stato realizzato da anni ed anche rinforzato.
  3. Blocco dell’aggiornamento-adeguamento della viabilità , perché in teoria , sarebbe stata  la società Porto spa a doverne sostenere le spese, come per i 200metri di argine e del ponte di via Volterra, nel rispetto degli accordi sottoscritti per avere i permessi di inizio lavori, e dunque nessuno: Comune, Provincia, Regione ci mette mano.
  4. Erosione costiera in particolare al Tombolo sud di Cecina e a nord del Comune di Bibbona dopo la realizzazione della diga foranea del porto il mare si è mangiato decine e decine di metri di pineta oltre la spiaggia facendo crollare anche le dune alte 3 metri con i pini che c’erano sopra…

Con l’ipotesi di protezione della spiaggia messa in campo dalla Regione attraverso la creazione di una serie d’ isolotti di cui finora solo il primo è stato realizzato (costo circa  800.000 euro cadauno) quanti isolotti ci vorranno? quanti soldi?? , se succedesse come a Rimini (vedi nota 2) dove le prime barriere simili agli isolotti non sono bastate, ma , hanno solo spostato l’erosione richiedendo la costruzione di altre barriere …arriveremo a fare isolotti fino a Baratti ?…solo perché lì  finiscono le spiagge e comincia la parete rocciosa.

Perché non prendere in considerazione di effettuare delle valutazioni mirate  sulle cause dell’erosione a Cecina partendo dagli studi che adesso ci sono, fatti fare dalla Regione ad ARPAT, ISPRA, LAMMA, ecc. come emerso nel convegno sull’erosione costiera organizzato dalla Regione e tenutosi a  San Rossore in ottobre 2022 , dopo quello tenutosi a Bibbona in giugno ed organizzato da Legambiente.

Nel caso si individuasse che è la diga foranea , che si spinge in mare per circa 400 metri , la causa dell’erosione esponenziale che si è verificata ,dopo la sua costruzione nel 2012,  bisognerebbe avere il coraggio di valutare la possibilità di riportarla a dimensioni e forma più consone al mare ed al fiume, o no?

…e, non sarebbe stato più utile anziché fare il primo isolotto realizzare la parte mancante di argine sinistro per  mettere in sicurezza l’abitato di Cecina Marina ? il costo è all’incirca lo stesso di un isolotto )…come dovrebbe fare “un buon padre di famiglia” (vedi nota 3) .

Quali potrebbero essere le conseguenze economiche ed ecosistemiche?

  1. il rischio maggiore sarebbe la riduzione del numero di giorni-anno che non sarebbe possibile alle imbarcazioni entrare ed uscire dal porto.
  2. La dimensione delle imbarcazioni che non potrebbero avere più accesso al porto
  3. Chi sarebbe danneggiato da queste modifiche? , quanto sarebbe il loro costo.

Partire da dati matematici e scientifici permetterebbe anche di quantificare danni e benefici magari guardando in ottica non campanilistica la presenza , a poche miglia nautiche, di un altro porto : quello di Rosignano.

Dunque perché non seguire una via scientifica  invece di insistere con ulteriori concessioni su un’opera molto probabilmente sbagliata?

Tutto ciò anche in previsione degli effetti del cambiamento climatico e conseguenze che verranno nei prossimi decenni , dovremmo invece cominciare a mettere in campo fattori di resilienza e prevenzione per Cecina e Comuni costieri su un territorio che non è nostro ma abbiamo  in prestito dalle generazioni future.

 

di Angelo Ferrara

Presidente Legambiente Costa Etrusca


NOTE

1 – in realtà per mettere in sicurezza- almeno minima- basterebbe innalzare l’argine di1,5-2 metri nel tratto strada di accesso all’ex zona sede dei pescatori (che adesso non esiste piu da molti anni) e rinforzare con massi l’esterno della recinzione della ex Base Logistica Ginori; dunque poche decine di metri.

2 – anche con Google Earth é possibile vedere come da poche barriere inclinate rispetto alla spiaggia e non attaccate ad essa (hanno all’ incirca la stessa funzione degli isolotti che si stanno facendo a Cecina) siano già arrivati a chilometri dall’inizio delle opere perchè le barriere non fanno che spostare l’erosione…Ad oggi il costo effettivo stimato è di 4,2 milioni di euro per i soli 8 isolotti preventivati che serviranno a coprire il Tombolo sud di Cecina…e la spiaggia di Bibbona ? dove già l’erosione ha, anche lì, mangiato parte della pineta ?

3 – La diligenza del buon padre di famiglia è un’espressione molto utilizzata in giurisprudenza soprattutto in merito agli adempimento contrattuali, che devono essere effettuati con lealtà, impegno, rigore ed onestà.